Dallo spettatore al racconto: ridefinire i concerti con la narrazione visiva immersiva

Di Thomas Vertommen, Business Development Manager, Visual System Solutions di Panasonic Connect Europe

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È in corso una rivoluzione silenziosa nel mondo dell’intrattenimento dal vivo. Non si tratta solo di sistemi audio più potenti o luci più brillanti, ma di come desideriamo sentirci, noi, come pubblico. Non vogliamo più limitarci a guardare uno spettacolo; vogliamo esserne totalmente immersi, farne parte. Questo cambiamento ha accelerato la popolarità e la domanda da parte del pubblico, che ora cerca esperienze emotivamente coinvolgenti e tecnologicamente avanzate, che vadano oltre la semplice fruizione passiva.

Ed è proprio questo che Cercle Odyssey ha il coraggio di offrire.

Perché l'immersione conta più che mai

Fortunatamente, dopo molti anni trascorsi lavorando nel punto d’incontro tra tecnologia e comunicazione, ho acquisito l'esperienza necessaria per osservare da vicino l'evoluzione delle aspettative del pubblico. Viviamo in un'epoca in cui le persone desiderano connettersi; le esperienze immersive rispondono a questo bisogno. Ci invitano a partecipare attivamente all'esperienza, anziché limitarci a osservarla.

Non si tratta di una semplice moda passeggera, ma di un cambiamento culturale in atto da decenni, poiché il desiderio di ripensare gli eventi immersivi dal vivo si è fatto sempre più urgente.

Un buon esempio è The Great Music Experience del 1994, tenutosi nello storico tempio Tōdai-ji in Giappone. Questo evento è stato più di un concerto dal vivo: mirava a promuovere l'unità globale, elevare la musica a una dimensione spirituale e rendere il patrimonio culturale più interessante per le giovani generazioni. Sfruttando la grandiosità del tempio, un'illuminazione spettacolare e performance interculturali, ha anticipato i tempi fondendo cultura e luogo in qualcosa di visivamente e spiritualmente immersivo.

Negli ultimi 30 anni, numerosi artisti hanno sperimentato nuovi modi per valorizzare le esperienze musicali tradizionali. Il tour mondiale Music of the Spheres dei Coldplay trasforma ogni stadio in un ambiente vibrante e partecipativo, combinando consapevolezza ambientale con coinvolgimento emotivo e visivo.

Ancora oltre, ABBA Voyage utilizza il motion capture e la CGI per creare avatar digitali che si esibiscono insieme a una band dal vivo. Il risultato è una performance virtuale realistica che offre un legame intergenerazionale con una band che si era esibita per l'ultima volta nel 1982.

Ridefinire l'intrattenimento dal vivo

Cercle Odyssey, il primo tour concertistico immersivo e itinerante al mondo, reinventa il formato concerto come un viaggio artistico senza precedenti. Invita il pubblico a godersi la musica dal vivo e un'esperienza immersiva, combinando musica live, cinema ed effetti visivi a 360° per creare un’esperienza unica e coinvolgente, che ha già conquistato migliaia di persone a Città del Messico, Los Angeles e Parigi.

Cosa lo rende così potente? In primo luogo, è tutto intenzionale. Ha uno scopo. Dalla politica “no smartphone”, che invita a vivere il momento, all’aria profumata, ogni dettaglio è pensato per creare uno spazio in cui il pubblico possa sentirsi profondamente connesso con ciò che lo circonda. Cercle vuole che i partecipanti vivano un significato più profondo, e non semplicemente uno spettacolo fine a sé stesso.

Un’esperienza condivisa

Creare un momento da “io c’ero” per il pubblico, senza che venga vissuto attraverso la fotocamera di uno smartphone, è una vera sfida in un mondo dominato dai social media. Cercle Odyssey adotta una posizione radicale: impone una rigorosa politica di divieto dell’uso del telefono durante gli spettacoli. Una decisione che non riguarda la restrizione, ma la liberazione. Rimuovendo la distrazione degli schermi, il concerto diventa uno spazio per godersi il momento.

Frustrati dal tempo trascorso davanti agli schermi, tutti dicono di voler “disconnettersi per un giorno/una settimana/un mese”. Partecipare all’esperienza Cercle Odyssey è un catalizzatore di questa disintossicazione digitale: offre uno spazio in cui le persone possono sentire, riflettere e condividere un viaggio emotivo collettivo con ciò che accade attorno a loro e sul palco.

Sulle spalle dei giganti

I concerti tradizionali hanno una magia tutta loro. C'è qualcosa di senza tempo nello stare tra la folla, cantare la propria canzone preferita e sentire il basso vibrare nel petto. Si può dire che, per essere un vero fan, bisogna vedere l’artista dal vivo.

Perché? Semplicemente, non si può vivere un concerto tramite uno schermo allo stesso modo in cui lo si vive dal vivo.

Ad esempio, chi non va agli eventi dal vivo potrebbe dire che è meglio seguire una partita o una gara motociclistica sullo smartphone piuttosto che allo stadio. E sì, può anche sembrare vero. Ma quando si vivono quegli eventi dal vivo, nessuno ricorda la volta che ha visto un Gran Premio di Formula 1 dal divano. Si può ricordare il risultato, ma la sensazione di essere , e raccontarlo per anni, è qualcosa che difficilmente si può replicare.

I concerti immersivi sono la stessa cosa. Portano l’intensità di ciò che accade a un nuovo livello. Non amplificano solo la musica: amplificano il significato dell’essere presenti.

Detto ciò, c’è una linea sottile tra rendere un concerto immersivo e scadere in trovate pubblicitarie. Non tutte le esperienze immersive colpiscono nel segno. Quando la tecnologia offusca l’emozione, il risultato può sembrare vuoto. Cercle Odyssey evita questa trappola fondando la propria tecnologia su una narrazione visiva, in cui ogni elemento serve ad approfondire la storia.

I concerti tradizionali offrono spontaneità ed energia pura che a volte mancano nei formati immersivi – e a tutti piacciono i bis! In fondo, c’è spazio per entrambi. Il futuro dell’intrattenimento dal vivo non consiste nel sostituire un’esperienza con un’altra, ma nell’esplorare ciò che è possibile.

Sostenibilità come principio

Il pubblico non cerca solo spettacolarità visiva. Vuole sapere che le esperienze che sostiene siano etiche e sostenibili. Prendiamo ad esempio il tour dei Coldplay. Ha ridotto le emissioni usando energia rinnovabile da pannelli solari e piste da ballo cinetiche, coinvolgendo direttamente i fan con braccialetti LED compostabili.

Cercle Odyssey integra la sostenibilità in ogni aspetto del proprio design. Tutta l’attrezzatura viene noleggiata localmente per ridurre le emissioni da trasporto, e vengono utilizzati schermi di proiezione in tela anziché pesanti pannelli LED, riducendo in modo significativo l’impronta di carbonio.

Questo è un ottimo esempio di come evitare le trovate di marketing: è un impegno reale che riflette un’aspettativa crescente tra il pubblico.. Cercle Odyssey dimostra che è possibile offrire spettacoli straordinari senza compromettere valori fondamentali.

Il significato dell’esperienza

In un mondo saturo di contenuti e dominato dalla paura di perdersi qualcosa, ciò che davvero cerchiamo è connessione e autenticità. Cercle Odyssey ci ricorda che le storie più potenti non si raccontano soltanto: si vivono.

E forse questo è il futuro dell’intrattenimento? Non più grande o più rumoroso, ma più intenso.

Crediti fotografici: @CERCLE ODYSSEY, @Eureka media.

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